Hontai Yoshin Ryu Immagine 9.
 
 
Hontai Yoshin Ryu Immagine 10.
 
 
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Hontai Yoshin Ryu Immagine 14.
 
 
Hontai Yoshin Ryu Immagine 15.
 
 
 
HONTAI YOSHIN RYU
 
Hontai Yoshin Ryu.
Guarda il video.
 
 
Obiettivo della pratica, col tempo, diventa la ricerca del controllo delle "forze" messe in moto da uke durante le azioni di aggressione, della sua energia e della sua determinazione che devono diventare armi nelle mani di un tori (chi esegue la tecnica/chi si difende) esperto.
 
I kata base, come altri kata superiori, sono composti apparentemente da un numero limitato di tecniche. Ognuna di queste, però, affronta una situazione diversa approfondendo un principio già appreso in precedenza, oppure, partendo da presupposti già acquisiti inserisce concetti nuovi che possono essere applicati di nuovo alle tecniche già apprese. Questo meccanismo apparentemente semplice di interscambiabilità tra le tecniche fa si che, partendo da principi base quali ju, ai e go (cedevole, armonioso e duro/in contrasto/in opposizione) il numero di combinazioni possibile tra attacchi e possibili tecniche di difesa diventi incredibilmente alto.
 
Talmente alto ed impossibile da valutare al punto che l'attenzione del praticante esperto viene distolta dalla semplice tecnica a vantaggio di una "sensibilizzazione" alle sensazioni che le varie situazioni di aggressione creano ed alle quali si impara a rispondere "semplicemente" utilizzando i principi che governano le energie.
 
Per far ciò occorre una mente libera da condizionamenti, immobile e rilassata, per far ciò occorre mushin (mente vuota). 
 
I kata della Hontai Yoshin Ryu hanno quindi molti livelli di lettura. Dapprima praticati ad un livello base, permettono al principiante di imparare a percepire le molteplici sensazioni che un potenziale aggressore trasmette durante le fasi d'attacco incentrando lo studio non tanto delle "tecniche di difesa", quanto sugli "stimoli sensoriali" cui si viene sottoposti durante le azioni tecniche ed ai quali si deve imparare a reagire secondo schemi motori apparentemente semplici.  Nel corso della pratica, però, il kata stesso si trasforma di volta in volta adattandosi all'esperienza di chi lo esegue ed arricchendosi di quegli elementi di studio e di ricerca che partono proprio dal mutare delle esigenze di apprendimento del praticante stesso e che vengono veicolati da un uke e da un Maestro accorto della crescita dell'allievo.
 
Su questa base ben strutturata ogni praticante correttamente formato impara autonomamente ad astrarre le proprie "applicazioni" tecniche dai concetti base, e queste, proprio perché personali, saranno sempre immediate, istintive e soprattutto adattate ad ogni situazione.
 
In conclusione il concetto universale comune a tutte le discipline marziali tradizionali di "massimo risultato con il minimo sforzo", in senso lato, nel caso di questo Ryu significa non solo una grande efficacia nelle tecniche e nei kata insegnati, ma anche aver saputo sviluppare una didattica moderna e funzionale, tesa ad educare il corpo e lo spirito dei praticanti, mantenendo però inalterato il patrimonio tecnico e culturale tramandatoci nel corso dei secoli. Un patrimonio che ci insegna ad essere "efficaci" in ogni ambito, ma che soprattutto ci insegna che per esserlo "con il minimo sforzo", nella vita, bisogna imparare ad applicarci con spirito di sacrificio.
 
 
 
 
 
 
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