Shiatsu
 
          Antica via di saggezza, lo shiatsu coinvolge incessantemente nella percezione di se stessi:
 

“L’esercizio dello shiatsu equivale a una meditazione intima che dà una percezione di equilibrio e di vigore a chi lo esegue e a chi lo riceve”

(E. Liechti)

 
          Riferirsi allo Shiatsu come ad una delle tante tecniche di massaggio orientale è, quindi, decisamente riduttivo; è una delle Arti giapponesi per antonomasia ma le sue radici le troviamo in Cina, terra d’origine della medicina orientale i cui principi raggiunsero le coste del Sol Levante intorno al 560 d.C. ad opera dei monaci buddisti.
          Nel periodo Edo (1603-1868), di totale chiusura all’Occidente, per un medico era ritenuto di fondamentale importanza comprendere il corpo umano e il percorso dei meridiani per localizzare i punti di agopuntura.
          Codificato in tecniche precise nell’ambito della medicina cinese che applicava al massaggio le teorie energetiche proprie all’agopuntura ed influenzato dal Buddismo che permeava filosofia e cultura di questo popolo, lo Shiatsu sviluppò, nel Giappone del XX secolo, caratteristiche proprie come terapia manuale.
          Agli inizi del Novecento, siamo nel periodo Meiji (1868-1912), insieme alla grande apertura verso la medicina occidentale, ci fu una rivalutazione del massaggio terapeutico divenuto, nel frattempo, occupazione principale di terapisti per lo più ciechi, che rispondeva ormai, ad una domanda puramente estetica e di piacere, tralasciandone in gran parte il notevole potenziale curativo.
          Coniugando tradizione ed esperienza, Maestri come Tokujiro Namikoshi e Shizuto Masunaga svilupparono una tecnica caratterizzata da pressione statica unita a mobilizzazione degli arti, interagendo sul sistema energetico del corpo.
 
          Il Ministero per la Salute Pubblica del Giappone riconobbe lo Shiatsu come “terapia” differente dall’anma – il massaggio fino allora praticato - e dal massaggio occidentale nel 1964.
          Abbiamo così davvero sinteticamente accennato alla nascita dello Shiatsu che è giunto fino a noi differenziandosi in varie “scuole” tutte però, con un comune denominatore:  la pressione con le dita; tale è infatti, la traduzione letterale del termine Shi: dito e Atsu: premere.
          E’ una tecnica potente che si avvale della massima semplicità: il contatto/ascolto, la postura appropriata, il respiro/energia, la tecnica manuale vera e propria, realizzando una unità, una sintonia profonda con il Ricevente.
          Il contatto, che non va circoscritto al solo ambito manuale ma affinato al punto da percepire l’equilibrio energetico della persona da trattare, arriva ad interessare anche gli aspetti psicologici, emozionali e spirituali, con il rispetto che ne consegue per l’irrepetibile unicità di ogni persona.
          Considerata terapia “alternativa” al suo arrivo in Occidente, sta ora affermandosi sempre più per ciò che effettivamente essa è: una risposta qualitativamente elevata all’innato bisogno di armonia ed equilibrio della persona nella sua interezza con un contributo importante per la sua salute o più in genere, il benessere, correlandosi strettamente alla qualità della vita.
 
Maria Dalila Bonanotte è la nostra operatrice Shiatsu diplomata presso il "Collegio Italiano Terapisti Shiatsu".
 
 
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